Sulla bilancia di Giobbe by Lev Sestov
autore:Lev Sestov [Sestov, Lev]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2023-12-04T23:00:00+00:00
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«Lâincosciente». Accade che un successo insignificante e del tutto esteriore cambi completamente il nostro umore e, insieme con lâumore, la nostra concezione del mondo. La ragione si lascia subornare altrettanto facilmente dellâanima. E, ciò che è più grave, la ragione non si accorge mai di essersi lasciata subornare. Solo oggi comincia a distinguere chiaramente, nitidamente ciò che ieri non distingueva ancora per nulla, ma questo non le impedisce di essere convinta, come sempre, di agire «obiettivamente», conformandosi a leggi che appartengono solo a lei. Quando più tardi al successo seguirà lâinsuccesso, la ragione non vedrà più quello che vedeva così bene: nondimeno, non sospetterà neppure che è accaduto qualcosa. Continuerà a essere convinta di registrare e annotare impassibilmente. In realtà , la ragione non fa che esprimere i timori e le speranze dellâanima, la quale è capace solo di abbandonarsi ai propri perturbamenti, e non sa né vuole contare, misurare, pesare, o confrontare il presente al passato e allâavvenire. Ma se lâanima si consegna alle passioni e la ragione è inetta a dominare lâanima, a sottometterla, dove cercheremo noi le verità eterne? O forse non ne abbiamo bisogno? Qui, sulla terra, su questo banco di sabbia del tempo, ne faremo a meno, ma «laggiù» â seppure è vero che per lâuomo esista un «laggiù» â lâanima sarà più salda, la ragione più perspicace e la verità forse più accessibile e docile... Oppure dovremo concludere altrimenti, cioè che, rinunciando al postulato tradizionale, sarebbe bene smetterla di esaltare lâ«impassibilità », smetterla di vedere in essa il carattere fondamentale, lâessenza stessa dellâessere supremo e, pertanto, permettere alle passioni di compiere la loro funzione. Si vedrà , allora, che lâanima non è affatto così cattiva come di solito ci figuriamo, e che la ragione non è così priva di ragione e debole, che essa non si lascia ingannare così facilmente come ci fanno credere i «sottili» conoscitori della psiche dellâuomo. Forse allora la filosofia respirerà più liberamente, e la logica non sarà più considerata ontologia: lo sarà invece la psicologia, che ci restituirà lâanima, la vera anima vivente, con le sue passioni, le sue gioie, le sue speranze. Insomma, con quella «sensualità » da tanto tempo perseguitata, e così inutilmente, dai rappresentanti migliori del pensiero umano... Dâimprovviso, lâ«ultimo» diventerà «il primo». Si scoprirà che persino lâessere supremo è «appassionato», e non solo non occulterà le sue passioni, ma scorgerà in esse il primo segno di ciò che è vivo e animato. E, sempre «dâimprovviso», capiremo finalmente le enigmatiche parole della Bibbia: «Dio creò lâuomo a sua immagine e somiglianza...».
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